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CONTINI

  • Chi, non conosce i CONTINI, titolari da sempre dell’alimentari per antonomasia del nostro Borgo? Chi non è mai entrato in “negozio” e non ha avuto modo di apprezzare la signorilità e la famigliarità con cui i CONTINI accolgono i clienti? Chi non ha mai notato la cordialità, la gentilezza, la velocità, la professionalità e….. (chi più ne ha più ne metta) con cui si viene serviti al banco? Chi non ha un anedotto da raccontare? Quale uomo del Borgo non si è sentito dire dalla moglie, almeno un… centinaio di volte: “ vammi a prendere l’affettato, ma mi raccomando prendilo da Contini”? Chi, in epoca di super ed iper mercati, di crisi economiche più o meno profonde, non si è meravigliato nel constatare questo miracolo di imprenditoria che dà occupazione a così tante persone? Ma andiamo alle radici della famiglia che ci portano dritto dritto a Boretto, piccolo paese della Bassa Reggiana, sulla sponda destra del Po, che secondo molti trae il nome “ dalla corruzione della voce Po-rotto, perché in questa località il grande fiume ebbe più volte a rompere gli argini ed invadere il territorio” (cfr. “Una Bella Storia”, edito a Udine, Tipografia Convitto S. Cuore)”, dove, il 3.9.1905, da Giovanni CONTINI ed Ermelinda NIZZOLI, nasce Dino Mario, Camillo, capostipite dei CONTINI in terra pontina. La stessa località, ma il 25.3.1908, dà i natali anche a Maria Annunciata, Serafina ALBERICI, che il nostro Dino impalma il 12.1.1931. Il 2.1.1935, Dino, libero da impegni, lascia al Paese la signora Maria ed i tre figlioletti: Secondo, Cesare e Lanfranco, nati nel frattempo, e parte per Littoria con l’intento di trascorrere alcuni giorni, al massimo una settimana, in compagnia del fratello Decimo, trasferitosi nell’Agro Pontino in cerca di fortuna. Appena giunto a Littoria, Dino viene subito colpito da due fattori che avranno notevole peso per il suo ed il futuro della sua famiglia: il clima particolarmente mite, praticamente opposto a quello freddo, condito da forti nevicate e giornate particolarmente nebbiose che si era appena lasciato alle spalle, ed un campo di piselli in fiore visto con i propri occhi, in prossimità di Casal Dei Pini. Nel giugno 1935, Dino torna quindi a Boretto, sistema le ultime questioni ancora pendenti e trasferisce la famiglia in questo Territorio, dove inizia a gestire, con la moglie, un negozio di generi alimentari. Dopo i primi momenti di difficoltà legate soprattutto all’ambientamento, alla sopravvenuta malattia di Cesare che costringe mamma e papà a seguire il piccolo di ospedale in ospedale (Littoria, Velletri e Roma), ed al conseguente affidamento, in detto periodo, degli altri due figlioletti a persone praticamente sconosciute, le cose iniziano a sistemarsi pian piano tant’è che, nel 1937, quasi a simboleggiare il ritorno alla normalità, viene al mondo Giovanni, il primo CONTINI nato in Terra Pontina. A Giovanni poi sono seguiti Rina nel 1941, Emerico nel 1944, Francesco nel 1945 e Stefano nel 1949. Nel periodo che va dalla nascita di Giovanni a quella di Stefano, seppure la vita dei CONTINI sia stata allietata, come abbiamo appena visto, da tante nascite è stata anche caratterizzata da mille difficoltà conseguenti soprattutto alla malattia di Dino che, nei primi mesi del 1939, viene colpito da una forma di miocardite, non subito correttamente diagnosticata, che lo costringe a rimanere a letto per nove lunghi mesi. La signora Maria si vede, pertanto, costretta a sobbarcarsi il peso della famiglia e del negozio ed il pensiero di ritornarsene al Paesello natio prende quasi il sopravvento. Ma gente abituata al sacrificio ed alla sofferenza non si arrende così facilmente alle difficoltà della vita quotidiana per cui, nonostante il sopraggiungere della Grande Guerra con le sue distruzioni, i bombardamenti, gli sfollamenti ecc., i CONTINI invece di lasciare, decidono di raddoppiare e, in tempi più lontani, addirittura di triplicare: costruiscono, infatti, un forno, ed aprono una macelleria così diventando, insieme a pochi altri, un sicuro punto di riferimento per la nostra collettività. Gli anni passano veloci, i figli crescono, gli uomini decidono di formarsi una famiglia propria, mentre Rina decide di dedicarsi più incisivamente agli altri, prendendo il Voto. Nel 1975, finalmente papà Dino e mamma Maria decidono di prendersi il meritato riposo e cedono la conduzione delle attività ai figli: Emerico e Francesco iniziano a gestire negozio e forno, mentre la conduzione della macelleria viene affidata a Lanfranco. Nel frattempo, Stefano si laurea e si trasferisce prima a Firenze e poi a Reggio Emilia, dove risiede tuttora. Rina, invece, continua la sua Missione a Gemona del Friuli; tutti gli altri, con le rispettive famiglie, risiedono nel nostro Territorio. Attualmente, lo storico alimentari è gestito magistralmente (della serie: “quando la classe non è acqua” o “buon sangue non mente” o ancora “degno figlio del padre”, fate voi) da Francesco, affiancato dalla moglie, signora Graziella, e dal figlio Luca, ormai instradato con maestria dai genitori sulla tolda di comando (in futuro). Infine, consentiteci di porgere i nostri sentiti ringraziamenti allo stesso Francesco CONTINI che continua a fornire il suo prezioso aiuto alla nostra Società. Ringraziamo anche Cristian, figlio di Francesco, attualmente apprezzato “mister” in seconda della Virtus Latina, per i suoi trascorsi da giocatore nella nostra Società. Dimenticavamo di dirvi, infine, che il capostipite, signor Dino, è venuto a mancare nel 1987 (la signora Maria, invece, nel 2000) anche se in negozio è sempre presente ed è da tutti conosciuto attraverso la gigantografia appesa sulla parete, a sinistra del banco dei salumi.

     

    FONTE:

    www.polisportivaborgograppa.it