Il tiro con l’arco, specialità 3D (tiro effettuato su sagome tridimensionali) nasce con il preciso intento di ricreare situazioni e ambiti riscontrabili durante normali attività venatorie, con la precisa idea di sostituire alla attività venatoria reale, quella virtuale. Come per l'Hunter & Field vengono quindi riprodotte difficoltà di posizionamento e stima della distanza (minimo 2metri massimo 45metri), situazioni tipiche e familiari per chi si cimenta già in questa attività, ma con un taglio prettamente sportivo e leale.
La competizione si svolge all'aria aperta, nel pieno rispetto e nell’integrazione più totale con la natura, e in particolare in boschi, oasi attrezzate o aree verdi. I percorsi variano da un minimo di
Ogni piazzola rappresenta di fatto una difficoltà oggettiva, un grado di difficoltà tecnica con la quale l'arciere dovrà misurarsi senza avere una seconda possibilità dal momento che potrà scoccare una sola freccia.
Dovrà quindi valutare la distanza ed applicare compensazioni in base alla propria posizione ed orografia del terreno perchè, come nella realtà, non ci saranno seconde possibilità.
Le sagome sono normalmente a grandezza naturale o quasi, costituite da materiale sintetico o similare.
Tale disciplina, ha acquisito, nel corso degli anni, sempre di più estimatori da ogni parte del globo, incrementando rapidamente il proprio seguito e sottraendo una vasta cerchia di cacciatori o ex-cacciatori che vedono in essa un ottimo modo di sostituire la pratica venatoria sempre più discussa.
Le uniche divisioni ammesse nel tiro 3D sono: Compound, arco nudo, arco istintivo e longbow.