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la storia

30.12.2022

CIMITERO DI BORGO MONTELLO CHIUSO IL PRIMO GENNAIO:

Valletta, cittadini privati della possibilità di visitare i propri cari. -

06.12.2018

Isola Ecologica di Chiesuola, i cittadini presentano una istanza popolare.:

Valletta, raccolte 200 firme. Vogliamo avere risposte chiare dall’amministrazione comunale. -

07.12.2016

Borgo Faiti:

Scuola al gelo: bimbi in classe con i cappotti. Genitori infuriati: “dimenticati dal Comune” -

28.03.2014

Chiesuola:

Lettera aperta del Comitato NO Biogas Latina -

22.02.2014

Latina Scalo:

Anziana travolta e uccisa su via della Stazione -

12.01.2013

Chiesuola:

Lite tra madri davanti alla scuola -

12.01.2013

Latina Scalo:

Asse attrezzato, un furto dopo l’altro -

11.01.2013

Borgo Sabotino:

Furti in serie, notte da incubo -

08.01.2013

Borgo Grappa:

Multati per la legna, la befana non si brucia -

28.12.2012

I borghi ritrovati:

perimetrati Chiesuola, Isonzo e Tor Tre Ponti -

10.02.2012

Borghi: Montello, Bainsizza, Santa Maria e Sabotino:

Un anno di arsenico -

09.02.2012

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Lavori di ampliamento al cimitero -

09.02.2012

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Furto di cavi tra i pannelli solari -

09.02.2012

Borgo Faiti:

Ladri di slot machine -

08.02.2012

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08.02.2012

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07.02.2012

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LA STORIA DELLA FAMIGLIA SAMBUGARO

Dal Veneto al Sabotino

 

La storia della famiglia Sambugaro- Zanolla di Borgo Sabotino è particolare, unica, eppure raccoglie elementi caratteristici simili a tante altre dei migliaia di pionieri venuti prima a bonificare la palude e poi a coltivare i campi redenti. Una famiglia arrivata dal Veneto, da Arcole di Verona, per offrire le proprie braccia per scavare canali e costruire opere idrauliche per vincere la palude e la malaria che avevano imperversato per millenni. Le terre divennero così campi fertili e l’opportunità di una nuova vita senza miseria.

La famiglia Sambugaro-Zanolla giunse a Latina negli anni Venti, come pioniera e dopo le venne dato il podere dell’Opera Nazionale Combattenti numero 850 in via Astura: 22 ettari da coltivare, uno dei più estesi. La loro dimensione, infatti, era determinata dalla «forza braccia» di ogni famiglia e, per questa ragione, giunsero anche altri parenti dal Veneto. «Durante la Seconda Guerra Mondiale - raccontano le signore Maria e Annalisa - il casale, per la sua posizione strategica sulla linea del fronte, divenne sede del comando tedesco prima e poi americano, dopo lo sbarco di Anzio». Precedentemente però, durante il regime fascista, la capostipite, Lucia Zanolla, moglie di Angelo Mario Sambugaro, gestiva con impegno il deposito del grano che distribuiva con generosità ai residenti del Quadrato.

Quando la famiglia rischiò di perdere il podere, la signora Lucia, pur essendo di idee non ortodosse per il periodo (la famiglia ha dei legami anche con Ivanoe Bonomi, socialista riformista che svolse la sua attività politica all’inizio del ‘900) andò personalmente a Roma ad incontrare a Palazzo Venezia un gerarca fascista originario dello stesso paese del veronese. Questo legame con la terra di provenienza salvò il podere e il futuro nella nuova città d’adozione. Una generosità ricevuta, che la famiglia Sambugaro-Zanolla ricambiò donando parte del terreno al Comune di Latina negli anni Cinquanta per la costruzione della scuola elementare del Quadrato.

L’altro ramo della famiglia Zanolla, quello della signora Annalisa, da Arcole, invece andò a vivere a Milano e nel 1976, dopo il disastro di Seveso, decise di costruire una casa vicino a quella dei parenti a Sabotino, per sfuggire, almeno per alcuni mesi l’anno, ai veleni della diossina. Ora torna a Latina soprattutto in estate e non le sfuggono le trasformazioni e i paragoni con la realtà del nord: «Avete a disposizione il paradiso - spiega critica ma anche con speranza - potreste vivere e far soldi soltanto con il turismo e l’agricoltura, invece mi accorgo che molto spesso qui avete voltato le spalle a questa fortuna. Spetta ai giovani cogliere queste occasioni che le precedenti generazioni, anche politiche, si sono lasciate sfuggire».

 

FONTE: Latina Oggi

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