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Appare come una ferita nel cuore di Borgo Carso, il «Palazzone », come lo chiamano affettusamente i residenti. Da più di un anno, infatti, i cittadini della frazione, convivono con il rischio di crolli di alcune parti della struttura. Pericolo scongiurato con la recizione che delimita, è bene ricordarlo, solo metà della struttura, vale a dire la parte disabitata dell’antico palazzo. Col tempo, però, la rete tirata su dal proprietario su precisa indicazione della polizia municipale in seguito proprio ad un crollo avvenuto nel febbraio del 2008, è finita per cadere a terra, lasciando scoperti i pali piantati lungo la linea di mezzeria della strada che gira attorno all’isolato. Pali che ora costituiscono un vero e proprio pericolo per la sicurezza stradale. Alcuni di essi, infatti, sono stati buttati giù.
Insomma, una situazione critica per la viabilità, ma soprattutto per la sicurezza di chi abita nel borgo e ogni giorno si trova a percorrere quella strada. Una situazione della quale, però, non sembra proprio si possa trovare una soluzione imminente. Ai residenti non resta che denunciare nuovamente lo stato d’abbandono dell’edificio, ed aspettare che la polizia locale torni a sollecitare la messa in sicurezza dell’edificio. Ciò, comunque, vuol dire che dovremmo assistere nuovamente alla recinzione dell’area. Mettere definitivamente al sicuro la porzione disabitata del palazzo realizzato a fine ‘800 dai Caetani, vuol dire sottoporlo ad una profonda ristrutturazione.
Negli anni, però, l’imprenditore di Latina, che acquistò la struttura all’asta, non ha mai mostrato l’intenzione di voler utilizzare l’antica struttura, anzi di essere disposto a cederlo alla comunità. Tant’è vero che più volte l’amministrazione comunale, su iniziativa dello stesso sindaco Vincenzo Zaccheo, ha più volte tentato di intavolare una trattativa con la proprietà, per acquistare il «Palazzone» e metterlo a disposizione dei cittadini, allestendo una serie di servizi utili. Le casse del Comune, si sa, sono vuote ed accendere un nuovo mutuo, che graverebbe pesant emente sul bilancio, per acquitare la parte disabitata dell’edificio, è una soluzione che in Comune è stata scartata sin da subito. Per questo si era pensato di mettere all’asta alcuni terreni edificabili di proprietà dell’ amministrazione, così da reperire i 600mila euro chiesti dall’imprenditore per cedere la proprietà del palazzo.
Anche quella scelta, però, fu scartata perchè considerata poco vantaggiosa. L’operazione di acquisto dell’edificio, infatti, richiede poi un ulteriore coinvolgimento di fondi per la riqualificazione.
FONTE: Latina Oggi
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