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Cinque episodi nel giro di una settimana: non accenna a calare l’allarme furti nel centro abitato di Borgo Podgora. Un’ondata che si è abbattuta sulla piccola frazione alle porte del capoluogo pontino praticamente dall’inizio dell’anno. Per questo i residenti sono arrivati all’esasperazione. C’è chi non riesce a prendere più sono, alcuni si sono organizzati studiando vere e proprie ronde perchè, evidentemente, la stazione dei carabinieri del borgo non ha forze sufficienti per contrastare il fenomeno: la coperta è corte e, controllare una zona, vuol dire scoprirne un’altra. Una scarsità di personale evidente anche agli occhi dei cittadini. Come ci scrive una famiglia: «abbiamo una caserma a cinquanta metri, ma è come se non ci fosse. Allora chiamiamo il 113 ogni qual volta veniamo svegliati in piena notte, ma ci viene risposto che le pattuglie sono solo due. Queste zone si stanno trasformando in ghetti. Sono stufa di trascorre la notte a guardare il soffitto, attenta ad ogni minimo rumore. Ho paura per mia figlia » . Nel frattempo si è costituito una sorta di comitato spontaneo che ha organizzato un’assemblea pubblica in programma per martedì sera in una sala di fronte al campo sportivo (ore 21). «Per anni Podgora è stato un borgo tranquillo - si legge nel documento fatto girare tra le strade del borgo per sensibilizzare l’opinione pubblica - dove si era realizzata un’integrazione sociale, un bel posto dove vivere. Ciò ha favorito anche un incremento della popolazione. Purtroppo da qualche anno questa sicurezza è venuta meno fino ad arrivare al totale caos odierno. Le nostre case sono prese d’assalto da ladri molto organizzati. Se prima queste incursioni avvenivano ad intervalli di qualche mese, sul finire dell’estate sono aumentate vertiginosamente. Tutto questo è inaccettabile. I ladri sembrano essere sempre gli stessi, altrimenti non si spiega il fatto che le abitazioni colpite siano sempre diverse, come in un progetto studiato a tavolino. Sembra ragionevole che al borgo ci sia un basista, una persona che passa le informazioni giuste. Ma la misura di contrasto che tutti si aspettano ancora manca, e le discussioni, di notte, non mancano sull’organizzazione delle ronde»
FONTE: Latina Oggi
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