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Borgo San Michele

Operaio muore cadendo dal tetto di un capannone

19/11/09

 

Un volo nel vuoto, da sei metri e mezzo di altezza. Un pannello di eternit che si frantuma. E poi la morte. Non c’è stato niente da fare per Cristinel Nicolae Bileaga, 40 anni romeno, operaio che ieri mattina stava lavorando sul tetto di un capannone in una zona di campagna sulla Migliara 45, in prossimità di San Michele. Quando gli agenti della Squadra Volante sono arrivati nel cantiere, intorno alle 12.30, hanno trovato il titolare e un giovane operaio che, al momento della tragica caduta, stava effettuando dei lavori di ristrutturazione. Gli ultimi momenti di vita di Cristinel sono stati «ricostruiti» dagli agenti che hanno definito la dinamica dell’incidente anche grazie al sopralluogo tecnico dei vigili del fuoco e della Scientifica. L’operaio era salito sul tetto servendosi di una scala che era stata appoggiata su un camioncino per riuscire a raggiungere l’altezza necessaria. Una volta messo piede sul tetto, forse a causa del pessimo stato dello stabile, una parte del solaio non ha retto il peso e l’uomo è scivolato senza avere nemmeno il tempo di aggrapparsi da qualche parte. Il 40enne è morto sul colpo e i soccorsi del personale del 118 sono stati inutili. E’ stato un altro collega ad accorgersi di tutto e a chiamare aiuto. Sul caso è stato aperto un fascicolo in Procura, nessuno si sbilancia al momento. Ma la posizione del titolare della «Parisi costruzioni», la società che stava effettuando dei lavori, è al vaglio degli inquirenti. E’una posizione che non può rimanere ai margini di questa storia anche se l’imprenditore ascoltato per ore in Questura- ha riferito che la ditta si stava occupando di lavori di ristrutturazione proprio in considerazione dello stato di precarietà di quel capannone. Un’altra precisazione è sopraggiunta in tarda serata: quell’immobile era rimasto inutilizzato per mesi, proprio per tale ragione il titolare aveva avviato delle operazioni di messa in sicurezza con lo scopo di adibirlo a deposito di materiale edile. Ma i dubbi restano. E sono tanti. Su un particolare si concentra l’interesse investigativo della Squadra Mobile, coordinata dal vice questore aggiunto Cristiano Tatarelli: stabilire il rapporto di lavoro e le mansioni svolte in quel momento dallo stesso operaio che non era stato assunto regolarmente dal titolare. Sarà compito dell’Ispettorato del lavoro redigere un’altra dettagliata relazione su sistemi e dispositivi di sicurezza; un verbale di accertamento che finirà sul tavolo del sostituto procuratore Marco Giancristofaro, titolare dell’inchiesta. Per far luce sull’accaduto sarà decisivo anche uno dei reperti che è stato acquisito: un giubbotto blu rimasto sul tetto con degli effetti personali e delle attrezzature da lavoro contenute nelle tasche dell’indumento. Nel frattempo la struttura è stata posta sotto sequestro. E agli atti non c’è solo la versione fornita dall’imprenditore, ma anche quella di un altro operaio e di diversi testimoni che sarebbero stati ascoltati ieri pomeriggio in Questura. Omicidio colposo, questa l’ipotesi di reato che potrebbe configurarsi nei confronti del responsabile della ditta. Al momento, solo ipotesi.

 

FONTE: Latina Oggi

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