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Borgo Faiti

Canali ed eucalipti frangivento senza manutenzione.

6/01/09

 

Negli ultimi giorni in molti borghi e strade delle nostre campagne l’attenzione è stata concentrata sugli effetti della tromba d’aria di Capodanno: tetti scoperchiati, alberi sradicati e rami caduti pericolosamente sull’asfalto. Un evento straordinario e in qualche modo imprevedibile che, però, non deve far passare in secondo piano la cattiva cura e gestione del nostro territorio che amplifica gli effetti dei fenomeni naturali. In particolare, poca attenzione è stata riservata in questi ultimi anni alla cura dei canali e degli eucalipti che formano le barriere frangivento lungo quasi tutte le strade di campagna del capoluogo. I rami non vengono potati regolarmente, creando problemi alla stabilità degli alberi dai quali, con un po’ di vento, si staccano grossi rami. Questi finiscono nei canali, sulle strade, minacciando l’incolumità di chi le percorre e, addirittura, sui fili della corrente elettrica. Una situazione che sembra avere un suo simbolo a Borgo Faiti lungo la Migliara 42: canali, strade e alberi in pessime condizioni. «Una volta i cosiddetti frontisti potevano potare le piante e ricavarne anche della legna da ardere - spiega l’imprenditore Lino Pezzoli - Ma ora non si può più. Devono occuparsene imprese private autorizzate, previo il permesso della Guardia Forestale». E lo stesso vale per lo stesso Consorzio di Bonifica al quale si rivolgono molti cittadini spaventati dalla vicinanza alle proprie abitazioni di eucalipti molto alti e instabili. Per tutti i trasgressori, privati o enti che siano, scattano multe salate per la violazione delle norme sulla sicurezza. Intanto, però, nessuno si prende cura di questo patrimonio ambientale. Cattiva gestione dell’ambiente che, come detto, riguarda un’altra delle opere caratteristiche del nostro territorio ed eredità dell’immensa opera di bonifica delle paludi: i canali che garantiscono il defluire delle acque. Ogni volta che arriviamo nel bel centro rurale di Borgo Faiti si solleva il coro di proteste contro la cattiva manutenzione del canale (o fiume) Linea e delle sue sponde. Ogni volta arrivano promesse di interventi rapidi, senza che però ciò porti ad una cura costante del corso d’acqua che scorre lungo via del Foro Appio. Lo scenario quindi è sempre lo stesso (sperando che «repetita iuvant»): erba incolta e sterpaglie, tra le quali si nascondono (si fa per dire) rifiuti, lasciati soprattutto dai pescatori sportivi che affollano le sponde nel fine settimana.

 

FONTE: Latina Oggi

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