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È partito come un banale incendio di sterpaglie, come ne divampano ogni giorno nel periodo estivo, poi il rogo lungo la Migliara 45, alle porte di Borgo San Michele, si è esteso fino a raggiungere il deposito giudiziario dei fratelli Vona, dove le fiamme hanno distrutto nove auto e numerosi motorini. Qualcosa di simile a quanto era accaduto lo scorso 14 luglio nel parcheggio della stazione ferroviaria. Con la differenza che questa volta, a finire in fumo, sono state vecchie auto ormai prossime alla demolizione. Due casi limite, che rappresentano però i picchi più alti dell’emergenza incendi. Il primo allarme era scattato tra le 3:30 e le 4 di ieri mattina. Un cittadino che si trovava a passare in via Migliara 45 ha chiamato la sala operativa del 115 richiamando l’attenzione dei vigili del fuoco per un incendio di sterpaglie a bordo strada. I pompieri non hanno avuto neppure il tempo di concludere un altro intervento e presentarsi dalle parti di San Michele, che sulla Migliara 45 è scoppiato l’inferno. Quando i vicini, richiamati dal fragore del rogo, si sono accorti che le fiamme avevano preso il sopravvento sulle auto, ormai era troppo tardi per rimediare. Hanno impiegato diverso tempo i vigili del fuoco a domare le fiamme. Trattandosi di un incendio d’auto, quindi materiale altamente infiammabile, è stato necessario l’impiego di schiumogeni. Poi i pompieri hanno lavorato a lungo per bonificare l’intera area ed evitare che le fiamme potessero riprendere vigore. A lavoro finito i vigili del fuoco hanno effettuato un sopralluogo accurato del deposito in cerca di tracce utili a fare chiarezza sulla dinamica. Stando alle prime informazioni rilasciate ai proprietari dell’area ed ai poliziotti della squadra volante intervenuti sul posto, sarebbe da escludere totalmente la natura dolosa dell’incendio. La ricostruzione degli esperti ipotizza che l’incendio di sterpaglie abbia raggiunto velocemente un albero di eucaliptus, dal quale si sarebbe staccato un ramo in fiamme finito in mezzo alle auto. Una volta a terra, il fuoco avrebbe impiegato pochi istanti a divampare tra le lamiere distruggendo nove autovetture ed una decina di motorini. Quelli avvolti dalle fiamme sono quasi tutti mezzi incidentati, parcheggiati nel primo deposito giudiziario dei fratelli Vona, quello ormai saturo e quindi inutilizzato da anni. Anche per questo gli investigatori escludono che si possa trattare di un incendio doloso.
FONTE: Latina Oggi
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