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Ci sono musei che fanno parte integrante di una città. Ne raccontano la storia, gli aneddoti più nascosti meglio di tanti libri. Diventano essi stessi testimonianza di una storia secolare.
Come il Museo Sessano a Borgo Podgora, che però rischiava di cadere a pezzi sotto i colpi del tempo e della stessa storia che narra pietra dopo pietra.
Costruito intorno all'imbrunire degli anni Settanta «senza una preventiva progettazione », non aveva mai subito restauri. Almeno fino a ieri. Tanto che il solaio rischiava di crollare sotto la pressione della folla durante la varie ricorrenze liturgiche e non.
Il Comune, ora, ha, infatti, deciso di correre ai ripari, stanziando circa 50 mila euro come previsto dall'Utc Servizio Manutenzione Edifici che ne ha redatto il progetto. Quei soldi serviranno per consolidare e adeguare alle normative vigenti quel solaio che tanto preoccupava gli abitanti del luogo. E, in primis, Don Giovanni Lerose che tanto aveva a cuore quella storia. E' stato lui il primo a denunciare quello stato di cose.
E adesso l'intervento deciso dall'amministrazione comunale dopo che
In poche parole il piano prevede la demolizione del solaio esistente e la costruzione di uno nuovo, rispettando i requisiti previsti dalle leggi vigenti, in particolar modo quelle antisismiche. In questo modo si salverà quel tesoro custodito gelosamente da quel piccolo gioiello. Nelle sue stanze il museo conserva le foto e i reperti del ventennio fascista.
Dal 1926, immediatamente prima della bonifica, fino al 1944, anno dello sbarco degli alleati ad Anzio Nettuno. Passando attraverso le testimonianze di lavoro raccolte durante la bonifica e la colonizzazione veneta.
Ma il museo vuole anche essere un omaggio a Sessano (antico nome di Borgo Podgora), la prima località bonificata in tutta la pianura pontina e per quattro anni base di residenza delle maestranze del Consorzio di Bonifica di Piscinara. Nella motivazione della delibera a proposito del Museo si legge: «museo già di carattere storico di questa città in quanto vi sono rappresentati i primissimi insediamenti dell'epoca di fondazione oltre a far parte della costruzione della prima chiesa nel territorio dell'avvenuta bonifica ». La cattedrale eretta nel lontano 1928 fu, infatti, il primo edificio per il culto costruito con la bonifica. No, questo sito che trasuda storia da ogni mattone, non poteva certo essere abbandonato a se stesso.
FONTE:
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